Come misurare il tessuto. Il righèllo – s. m. [derivazione di riga]. Per definizione, la riga è uno strumento formato da una sottile striscia con una faccia rigorosamente piana, con almeno un bordo perfettamente rettilineo, per lo più graduato, atta a tracciare linee rette facendo scorrere un elemento scrivente lungo il suo bordo. Analogalmente, il righello è costituito da un’asticella a sezione quadrata, un nastro di stoffa, o una striscia di legno, plastica, metallo o altro materiale, opaco o trasparente, che presenta bordi rigidi solitamente marcati in millimetri o pollici. Si tratta, dunque, di uno strumento di misurazione, talvolta provvisto di rulli d’appoggio, che scorrono sempre paralleli, per tracciare carte nautiche; oppure, sagomato secondo raggi diversi per tracciare curve, in particolare ellissi; oppure, a forma di T, una specie di squadra che ha a una delle sue estremità un regolo ad angolo retto per tracciare rette parallele o perpendicolari.

Il righello è comunemente usato nei lavori d’ufficio per la rigatura di fogli, nelle opere di disegno artistico, in geometria, nell’industria della stampa, nel disegno tecnico e nei progetti di patchwork e quilting, e ha tre obiettivi principali: 1) misurare le distanze, le linee rette e i corpi solidi; 2) marcare una superficie o segnare una linea per tagliare e sagomare la stoffa con una rotella cutter; 3) contribuire a disegnare grafici accurati, forme geometriche flessibili e curve piatte.

Ce ne sono di diversi tipi: i righelli standard scanalati e graduati; i misuratori standard e flessibili; i calibri a filo passante e a segmento; i metri pieghevoli rigidi in legno o in metallo da falegname e carpentiere; i metri da sarto a fettuccia in tela graduata o rigata; i metri a nastro retrattile e a scatto; i metri avvolgibili su apposito rotolatore; i flessometri automatici; le rotelle metriche (roll-up) auto-retrattili; i regoli rigidi e millimetrati etc.

Fin dal Paleolitico gli uomini primitivi hanno adottato strumenti di misura, a seconda delle esigenze e dei rituali correnti, costituiti essenzialmente da fibre naturali, strisce di cuoio o aste d’avorio, stecche e bastoni incisi e marcati. Alcuni misuratori in bronzo, presumibilmente datati 206 A.C., sono stati scopeti in Cina nella Prefettura Hanzhong (nel sud-ovest della Provincia dello Shaanxi). Il cùbito (dal latino cubitum, cioè gomito) è stata la misura di lunghezza più comune dell’antichità fino al Medioevo. Nell’antica Roma per misurare le distanze è stato introdotto il cosiddetto odometro terrestre (dal greco ὁδός hodós, strada, e μέτρον métron, misura): una sorta di ruota il cui numero di giri indicava la lunghezza della via. Questo tipo di odometro è stato perfezionato da Leonardo da Vinci. Alcuni particolari metri in legno da carpentiere, insieme ad altri strumenti di misura per carteggiare, sono stati rinvenuti a bordo della famosa caracca inglese Mary Rose del XIV secolo. Nel 1851 Anton J. Ullrich ha inventato il metro pieghevole con scala graduata. Nel 1922 Hiram A. Farrand ha iniziato la produzione industriale del suo flessometro, un metro retrattile in cui la molla arrotola automaticamente il nastro. Questo tipo di strumento esisteva già grazie al brevetto di Alvin J. Fellows del 1868; tuttavia, non venne comunementte adottato fino ai primi del ‘900, quando i carpentieri finalmente compresero appieno la sua facilità d’uso, apprezzando la funzionalità e la manegevolezza di quello che sarebbe diventato il prototipo di tutti i moderni misuratori a nastro retrattili.

Misura due volte, taglia una volta! Questa è la parola d’ordine del taglio e cucito di successo: nel patchwork e nel quilting, per sagomare perfettamente le linee e le curve con una rotella cutter, è necessario posizionare il righello, con i bordi graduati a letture di 30, 45, 60 o 90 gradi, sulla stoffa o sul fat quarter (vale a dire, 1/4 di un taglio di una iarda, circa 50 x 55 cm.). Per disegnare un cerchio si può utilizzare, al posto del compasso, un semplice metro a nastro: si inserisce un perno nell’occhiello metallico, si fa leva sull’altra estremità del metro e lo si ruota all’intorno per segnare il raggio. Il calibro da cucito ha due marcatori mobili, uno dei quali centrale, scorrevoli in su e giù, e un foro ad un’estremità: è praticissimo per misurare distanze brevi e ripetute, come per esempio i margini delle cuciture, gli occhielli dei bottoni, gli elementi geometrici nel patchwork, le varie sagome nel quilting. Altresì, per disegnare un bordo a smerlo o a sbalzo, si traccia una linea retta sulla stoffa, si inserisce un perno nel foro all’estremità del righello e una matita morbida nel primo marcatore, poi lo si ruota lungo la linea.

Il ruler (righello patchwork e quilting), solitamente in plastica acrilica trasparente con una superficie antiscivolo, sicuro, stabile, graduato e facile da leggere, è disponibile in differenti formati, in genere da 3 1/2″ di larghezza a 24″ di lunghezza. La regola: ruler rettangolari per tagliare strisce, ruler quadrati per tagliare blocchi di tessuto. Tuttavia, ci sono in commercio ruler sagomati a diamante, triangolari, circolari etc. per disegnare qualsiasi forma geometrica. Anche la guida dell’orlatore della macchina da cucire può rappresentare una pratica variante per misurare linee rette e curve, diagonali e griglie.

Tutti i ruler sono reversibili e adattabili a mancini e destrimani; la scala graduata è di colore nero, o altro colore brillante, in modo che i numeri siano nettamente e facilmente distinguibili dalle diverse tonalità della stoffa da tagliare. E’ importante tenere il righello saldamente premuto sul tessuto, con le dita o il palmo della mano, quando lo si taglia con una rotella cutter. E’ consigliato, per motivi di sicurezza e per evitare spiacevoli incidenti a causa della lama affilata, tagliare soltanto la breve distanza tra il pollice e l’indice, riposizionare il ruler e ripetere, di volta in volta, l’operazione fino alla fine del lavoro. I bordi ripiegati devono essere sfalsati così da garantire un taglio netto, graduale e senza intoppi attraverso i molteplici strati di stoffa. Patchwork e quilting perfetti: è indispensabile usare la griglia, sistemare e squadrare il righello sul tappettino da taglio, o sottomano, e tagliare la pezza di stoffa in strisce prima di qualsiasi altro passaggio per ottenere tutte le necessarie forme geometriche.

Dove acquistare.
1) Negozi on-line dei vari produttori (vi sono in rete numerosi siti web dei più diversi produttori mondiali).
2) Esposizioni e fiere specializzate in patchwork, quilting e tessuti.
3) Mercerie e punti vendita specializzati in quilting, patchwork e tessuti. Per la ricerca on line in Italia selezionare su: | PagineGialle.it = (nome vs. città).paginegialle.it / (nome vs. regione) / (nome vs. città) / mercerie.html

(Fonts: grazie a Google e Pinterest per le immagini – all’Enciclopedia Treccani, a Wikipedia e ai produttori settoriali per le definizioni e i testi tecnici)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.