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Paralume / Come Applicare La Passamaneria

Applicare la passamaneria sui bordi e le giunzioni del paralume.  I passamani rappresentano un passaggio importante e occorre grande cura nella scelta: abbelliscono, rifiniscono, celano le piccole imperfezioni della lavorazione manuale, donano un tocco speciale al paralume.  Ci sono diversi metodi per applicare i passamani: la colla vinilica o specifica, la colla a caldo oppure il nastro biadesivo o di cotone.

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Con la colla, scelgo la passamanieria più adatta: bordino o cordino, fiocchi o nastro, pizzo o merletto, perline o nappine, bottoni o pompom.  Spalmo una piccola dose di colla vinilica, o vinilacrilica o specifica per il tessuto, con un pennello piatto lungo il bordo del paralume; applico la passamaneria; la faccio aderire accuratamente e la fisso con le mollettine di plastica.  Procedo così, man mano che la colla si asciuga, fino alla fine.  Lavoro allo stesso modo per coprire o abbellire le eventuali giunzioni verticali.  Pazienza e precisione: è importante non far colare la colla sulla stoffa del paralume, infatti i residui sono difficili da rimuovere!

lampada alcetto 3

lampada polla bordo

Con la colla a caldo.  Per un fissaggio rapido e resistente la colla a caldo è senz’altro la più indicata.  Da applicare con la sua specifica pistola, un utensile pratico e di facile reperibilità nei centri bricolage.  La colla asciuga in pochi istanti.  Residui e filamenti si tolgono abbastanza agevolmente quando sono induriti; tuttavia essi possono lasciare aloni sui tessuti più delicati (per esempio, raso, seta e tulle).

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Con il nastro biadesivo o quello adesivo in cotone, faccio aderire un lato del nastro biadesivo al bordo del paralume; all’altro lato, applico la passamaneria.  Premo delicatamente per eliminare tutte le grinze.  Altrimenti, piego il nastro adesivo in cotone a metà, tolgo la carta protettiva, fisso la prima metà sul bordo del paralume; quindi ripiego l’altra metà verso l’interno.  Al nastro in cotone posso applicare la passamaneria sia con la colla sia con punti di cucito o ricamo.  Il vantaggio più importante è che questo metodo è semplice e facile, il nastro si può parzialmente rimuovere per riposizionarlo, l’adesivo non lascia residui indelebili.

Passamaneria 2

(Fonti : per le immagini grazie a "Google" e " Pinterest" )
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Colla Vinilica (PVA)

Colle Sintetiche / Colla Vinilica: Definizione & Classificazione.

Definizione.  Gli adesivi a base vinilica (PVA Poli-Vinil-Acetato) sono collanti di uso generale.  Commercializzati a partire dagli anni Trenta, soprattutto nell’ambito del restauro del mobile e del legno, sono facilmente reperibili sia in polvere (mescolati a specifici leganti da diluire in soluzione acquosa) sia liquidi (in emulsione acquosa) per tutti i campi professionali e hobbistici per incollare diversi materiali, quali legno, carta da parati, stoffa, ceramica, piastrelle etc.

Le colle viniliche si  distinguono per alcune caratteristiche che le rendono idealmente funzionali e pratiche: ecco il motivo della loro larghissima diffusione!

Vantaggi.  Posseggono un’eccellente adesività a molte superfici; una notevole coesione interna; penetrano a fondo nelle fibre del legno e dei materiali porosi; garantiscono incollaggi resistenti nel tempo e adeguato scorrimento; hanno buona compatibilità con resine, polimeri, plastificanti e solventi; sono facili da usare e ben bilanciate nella formulazione; hanno un attacco abbastanza veloce; si essicano bene senza catalizzatori e si possono utilizzare a freddo e a caldo; si puliscono con acqua quando sono in forma liquida; non sono tossiche anche se accidentalmente ingerite e non sprigionano gas venefici; sono immediatamente disponibili e non necessitano di alcuna particolare preparazione; sono dotate di eccellente flessibilità e resistenza alla trazione.

Tipologia.  Sul mercato esistono 3 tipi principali di colla PVA: quella normale o bianca, quella alifatica o gialla e quella interlacciante o cross-linking.  A queste si aggiunge la colla vinilica rapida.

Variando opportunamente il contenuto d’acqua, quindi la viscosità e il tempo di essiccazione, si possono ottenere adesivi di diversa consistenza, da fluidi a pastosi fino a liquidi, che grazie alle loro specifiche modalità di applicazione consentono la migliore adesione sui differenti materiali da incollare.

Classificazione.  Molte delle colle PVA rispondono a una precisa normativa europea DIN EN204 D… (la lettera D è seguita da un numero da 1 a 4 che determina il tipo di resistenza all’acqua).

La D2 è indicata per interni e usi generali, già pronta all’uso per professionisti e hobbisti, tuttavia non è adatta per l’esposizione diretta e l’immersione in acqua.  La D3 è indicata per interni ed esterni, ha buona resistenza all’acqua, ma è necessario evitare l’immersione e limitare e proteggere la sua esposizione diretta.  La D3 è una colla monocomponente alla quale è possibile aggiungere un indurente (L80 al 5%) per trasformarla nella colla D4.  Questa è indicata per usi esterni, tuttavia senza immersione totale e con permanenza limitata all’acqua.  L’incollaggio monocomponente è elastico-viscoso e incolore; mentre quello bicomponente è rigido-viscoso e giallastro.  Gli adesivi bicomponenti a base di resina PVA e fenolo sono in genere di tipo industriale, destinati all’incollaggio a caldo di parti in metallo o acciaio.

Colla vinilica (o bianca).  E’ la colla di scelta nell’incollaggio dei semilavorati.  Di facile reperibilità ha costi relativamente bassi.  Il tempo di indurimento è piuttosto lungo, dunque si possono comodamente posizionare e sistemare i pezzi e gli eventuali morsetti.  L’incollaggio è molto resistente, ma occorre applicare una buona pressione debitamente distribuita.  Ha alcuni difetti: per esempio, occorre ripulire bene le fuoriuscite per evitare antiestetiche macchie; oppure, pur essendo dotata di eccellente flessibilità e resistenza alla trazione, tuttavia ha una bassa resistenza allo sforzo trasversale.  Sul mercato esistono infinite variazioni della colla PVA bianca, benchè il polimero base sia fabbricato da un numero limitatissimo di colossi chimici (la famossissima colla Vinavil era originariamente un brevetto Montedison).

Vinavil Stella Bianca NPC
Colla PVA – VINAVIL NPC

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Colle (Adesivi) / Naturali & Sintetiche

Colla (o adesivo) è un nome generico che deriva dal latino colla e indica una sostanza o un prodotto utilizzati per unire e collegare, mediante adesione o coesione, le superfici di uno stesso materiale, o di materiali diversi,la cui meccanica produce un’elevata resistenza sia al distacco che allo scorrimento.  Dal punto di vista della fisica, il collegamento delle particelle è determinato dall’adesione (lo stato di mutua attrazione tra superfici a contatto) o dalla coesione (lo stato di mutua attrazione tra particelle all’interno di un corpo).

La classificazione dei collanti può essere sintetizzata in due macro gruppi: naturali (detti “colle”) e sintetici (detti comunemente “adesivi”).

Le colle naturali sono di (1) origine vegetale, a base di  amido di farine e fecole;  (2) origine animale, di natura proteica.

(1) Tra le prime ci sono la colla a base di amido, che si ottiene da farine di cereali (frumento, granoturco, riso) con un processo di solubizzazione mediante riscaldamento, trattamento con elettroliti forti, ossidanti o enzimi; la destrina (ottenuta tramite reazione di idrolizzazione e ripolimerizzazione delle molecole dell’amido o della fecola mediante degradazione termica, catalisi acida, o diastasi); la gomma arabica, che è nota anche con il nome di gomma di acacia in quanto viene estratta da due specie di acacia subsahariana (Acacia senegal e Acacia seyal) e il lattice, il quale si trova in determinate cellule (i laticiferi) di numerose piante superiori  euforbiacee, papaveracee, moracee e composite asteraceae e nei funghi del genere Lactarius.

La colla a base di cellulosa (a base di metilcellulosa e carbossimetilcellulosa), perfettamente trasparente, è venduta nei colorifici nella forma di una polvere da addizionare con l’acqua tiepida, abitualmente usata per attaccare la carta da parati.

Il mastice è prodotto principalmente dalla resina del lentisco (mastice di Chio) e dal caucciù, ma può anche essere a base di bitume e resine sintetiche; è elastico, gommoso, flessibile e indurisce completamente soltanto con l’aggiunta di uno speciale catalizzatore.

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