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Rewind : Lampada Orange County
Colours & Palettes
A Kaleidoscope of Colours: Spring is a Lemon & Mint Adventure.
Ménta – [sostantivo femminile, dal latino scientifico mĕnta o mĕntha, affine al greco μίνϑη]. – 1. Nome comune di piante erbacee perenni della famiglia Labiate, dal tipico odore aromatico, appartenenti al genere Mentha (Linneo, 1737), caratterizzate da fiori piccoli con calice tuboloso a cinque denti, corolla quadrifida, stami sporgenti dal tubo corollino, a foglie opposte, che vivono, generalmente, nei luoghi umidi delle regioni temperate dell’Europa. Oltre alle 15 specie catalogate, si annoverano numerosi ibridi e varietà: nella flora italiana le più comuni sono la M. d’acqua (aquatica), la M. puleggio (pulegium), la M. romana (spicata), la M. selvatica (silvestris, nome comune della Pulicaria dysenterica, detta anche mentastro), la M. arvensis, la M. crispa e la M. viridis.
2. Col nome di Menta piperita si intende, invece, un insieme di ibridi, esistenti soltanto come piante coltivate, alte fino ad 1 metro, glabre con fiori rosei in spighe cilindriche, ottenute da incroci tra la m. aquatica e la m. spicata e la m. viridis. Dalle sue parti aeree si ricava un estratto ricco in olio essenziale (gli officinali Menthae piperitae folium e Menthae piperitae aetheroleum), i cui componenti principali sono il mentolo e il mentone, con proprietà antispasmodiche ad azione antisettica. La tisana di foglie essiccate viene utilizzata nei disturbi digestivi, mentre l’olio applicato sulla cute, nel caso di dolori muscolari, ha un effetto leggermente anestetico.
3. La coltivazione estensiva della mentha, che predilige i terreni poco umidi, freschi e sciolti, risale alla prima metà del XVIII secolo, probabilmente a partire dal sobborgo sud-orientale di Londra, Mitcham, nella contea del Surrey. In Italia le prime colture si hanno negli orti e nei giardini conventuali ma presto si estendono in Piemonte (nelle rinomate zone di Azeglio, Alpignano, Bussoleno, Pancalieri, Lombriasco, Vigone, Villafranca, Carmagnola) e nel Padovano per estrarre la sua preziosa essenza, il mentolo.
4. L’olio essenziale (detto anche essenza di menta), ricavato per distillazione, con acqua o in corrente di vapore, da diverse specie di menta, è utilizzato, principalmente, in profumeria, nella preparazione di liquori, in pasticceria, in medicina, in chimica. Per estensione, aroma e sapore di menta: una bibita alla m.; sciroppo di m.; pasticche e caramelle alla m., al sapore di menta. Con valore concreto, nell’uso famigliare si riferisce a bibite, liquori, caramelle aromatizzati alla menta: dissetarsi con un bicchiere di m., con una m. fredda; succhiare una m.; acquistare due etti di mentine; M. Glaciale, nome commerciale di un tipo di liquore e anche di caramelle con essenza di menta. 5. Diminutivo: mentina, mentùccia, entrambi con significati particolari.
Limóne [sostantivo maschile, dall’arabo līmūm (affine a līma), persiano līmūn, sanscrito nimbū]. – 1. Pianta della famiglia delle Rutacee (Citrus limon), agrume ricco di vitamina C, noto per il frutto di forma ovale o allungata (detto anch’esso limone), dalla buccia giallo-pallida, liscia o rugosa, profumata, con polpa succosa e acida. Il frutto limone è composto da circa il 40% di buccia, dal 58% di polpa e dal 2% di semi, spesso con umbrone apicale. La pianta ha un’altezza variabile da 3 a 6 metri: un delizioso sempreverde molto ramificato, rifiorente nelle giuste condizioni climatiche, dalla corteccia grigia e dalle foglie brillanti, rossastre da giovani e dalle tonalità verdi in età matura, spesso ellittiche e prive di stipole, con germogli rigogliosi e fiori dai petali violacei.
2. Dal limone si estrae l’acido citrico e l’olio essenziale, un liquido giallo dall’odore penetrante, costituito essenzialmente da limonene, che si ottiene dalle bucce del frutto grazie al procedimento della sfumatura o per pressione e si utilizza largamente in profumeria o nell’alimentazione per aromatizzare bibite, liquori e prodotti dolciarî. Le scorze sono lavorate sia per l’estrazione dell’olio essenziale sia per la preparazione dei canditi. Il succo del limone viene impiegato nella produzione dell’acido citrico. Dal limone si ricavano, inoltre, le pectine e il pastazzo per l’alimentazione del bestiame.
3. Nel linguaggio corrente s’intende per limone più spesso il frutto che la pianta: succo, agro di l.; spremere o strizzare un l.; una spremuta di l.; grattare la scorza d’un l., per dare l’aroma a dolci o pietanze; tè col l. (o al l.); un aperitivo con una buccia (o una scorzetta) di l.; giallo l. o color l.; essere giallo, o pallido, come un l., etc., l. spremuto, (figurato) di persona che viene messa da parte dopo che se ne è tratto ogni possibile vantaggio; l. dolce: altro nome dell’agrume limetta dolce. 4. Diminutivo: limoncino, limoncello.
4. Nome usato in varî porti dell’Adriatico per diverse specie di pesci del genere Labrus (famiglia Labridi), con allusione al colore giallo-verdognolo.
Colours & Palettes
The Witty Power of Magenta: Peace on Earth.
Magènta – aggettivo e sostantivo maschile [dal nome della cittadina di Magenta, in provincia di Milano], invariabile – 1. a. Color porpora carico venuto di moda dopo la battaglia di Magenta (1859), con riferimento al colore dei pantaloni degli zuavi francesi: una camicetta m., d’un bel m.; pantaloni rosso m. – 1. b. Il magenta è un colore che non fa parte dello spettro ottico, quindi la sua tonalità non può essere generata con la luce di una singola lunghezza d’onda.
Nubi color magenta s’addensavano, Nella grotta (Montale).
Gli occhi erano nascosti sotto due ciambelle gonfie che partivano dal rosso magenta e sfumavano nel blu cobalto (Niccolò Ammaniti).
c. Nella stampa tipografica e nella fotografia, è così detto il colore che si ottiene per composizione additiva dai colori primarî rosso e blu (è quindi complementare del verde, ossia il pigmento assorbe la luce verde) e che costituisce, insieme al giallo e al ciano, la terna dei colori fondamentali, i colori sottrativi primari, dalla sovrapposizione dei quali, nei retini, risulta l’intera gamma cromatica. Con giallo, ciano e nero, il magenta costituisce un insieme denominato CMYK utilizzato dalle stampanti a quattro colori: il cosiddetto m. inchiostro è normalmente usato per creare le varie gradazioni di rosso.
2. In chimica, altro nome del colorante detto più comunemente fucsina. Il colorante magenta fu perfezionato nel 1859 da François-Emmanuel Verguin con un processo innovativo: ossidando l’anilina grezza con cloruro stannico. La differenza tra il magenta e il viola dipende dalla diversa quantità di rosso e blu nella formazione del colore; la variante di colore fucsia prende il suo nome in onore al genere dei fiori Fuchsia e alle piante della famiglia delle Onagraceae studiate e catalogate nella sua imponente opera dal medico Leonhart Fuchs, annoverato tra i padri fondatori della Botanica tedesca e uno dei principali rappresentanti del Neo-galenismo.
Le personalità magenta sono una spiritosa combinazione di passione e compassione. Inventori, imprenditori e networker eccellenti nel collegare informazioni, persone e risorse fanno del colore un marchio, un business unico. La prospettiva anticonformista sulla vita spesso li porta all’avanguardia delle tendenze e dei modelli sociali.
Amano divertirti e ispirare amici e familiari con il loro spiccato senso di wanderlust e la voglia di allegra spontaneità. Dotati di inesauribile energia positiva, innovativi e intelligenti, capiscono al volo come assemblare un più grande e potente insieme dai pezzi più piccoli che altri potrebbero sottostimare o scartare del tutto.
(Fonts: Thanks to Enciclopedia Treccani for the text and to Pinterest and Google for the images)
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